UN PROGETTO IMPORTANTE – CAPITOLO 1

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– “Lei è lo stagista, giusto?”
– “Ehm sì…” (in realtà è un anno che lavoro qui).
– “Prenda blocco e penna e mi raggiunga in ufficio…dovremo lavorare insieme ad un progetto importante, quindi cerchiamo di non perdere tempo”
Non dire niente di stupido…
– “Cool” (merda!)
Mi guarda di traverso e si dirige nel suo ufficio.
Mi chiamo Andrea e lavoro in questa grossa agenzia di comunicazione da poco più di un anno. Ho sempre sognato di entrarci e dopo tanti sforzi ci sono riuscito. Non sono uno che ama mettersi in mostra, quindi sono davvero lusingato che il braccio destro del boss abbia scelto me per questo progetto.
– “Come accennato questo è un lavoro importante per un grosso cliente. Quindi mi aspetto impegno, creatività e soprattutto poche chiacchiere”.
– “Si, sì, certo!”
– “Bene”.
Ho sempre avuto un debole per lei, Angela, capelli castani e fisico allenato. Ma non è solo questo, ha proprio il fascino della donna in carriera, con quello sguardo severo che nasconde un passato tormentato.
– “Fin qui le è tutto chiaro?”
– “Mmm? Scusa, mi sono distratto un attimo…”
– “Se ha intenzione di farmi perdere tempo, troverò di certo qualcuno con cui sostituirla che abbia una soglia di attenzione più alta della sua. E mi dia del lei, non sono sua amica”.
– “Mi scusi”.
Mentre spiegava il progetto, tra un appunto e l’altro, non facevo altro che pensare alle sue mani su di me, alla sua lingua intrecciarsi con la mia e a quanto mi sarebbe piaciuto possederla su quella scrivania di legno massello.
– “Per il momento è tutto. Voglio tre o quattro idee pronte per domani mattina. Ora può andare”.
– “Benissimo, grazie e buon lavoro”.
…
Quella sera a casa non riuscivo a smettere di pensare a lei. Il modo in cui esponeva gli argomenti, il modo in cui mi guardava, come si toccava le labbra ogni volta che era immersa nei suoi pensieri. Cazzo, quanto mi eccitava. Non importava nemmeno che avesse il doppio dei miei anni. L’unica cosa a cui riuscivo a pensare era come mi sarebbe piaciuto farla godere in tutte le posizioni possibili!
…
L’indomani, eccomi nel suo ufficio. Non ero riuscito a portare a termine il lavoro, un po’ perché mi serviva più tempo per trovare delle idee e un po’ perché non ho fatto altro che fantasticare su di lei.
– “Bene, spero abbia delle idee interessanti, altrimenti sarò costretta a prendere dei provvedimenti”.
– “Ehm…si, ecco, a questo proposito volevo dirle che al momento le uniche proposte che ho da presentarle sono queste due”, dico mentre poggio sulla scrivania i miei fogli.
Angela inizia ad esaminarli per poi dire “Le avevo chiesto almeno 3/4 idee…ne vedo solo due”.
– “Ha ragione, mi scusi. Ma non…”.
– “Non mi interessano le sue scuse. Chiuda la porta”.
Mortificato mi alzo per chiudere la porta. Poi mi giro e vedo uno strano luccichio nei suoi occhi.
– “Ora sono costretta a prendere provvedimenti…venga qui, si avvicini”.

CONTINUA…